Uno studio svoltosi presso il St John’s College dell’Università di Cambridge e pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), ha dimostrato che la placenta è capace di adattarsi seguendo lo stile di vita, la quantità di ossigeno e la dieta alimentare della futura mamma per fornire la migliore protezione al feto.
Per realizzare questo studio sono state analizzate le placente dei roditori, più dettagliatamente sono state esaminate delle componenti cellulari piccole parti di cellule della placenta di questi animali: i mitocondri.
I mitocondri sono considerati le centrali energetiche della cellula. Grazie a reazioni chimiche, attraverso l’ossigeno trasformano gli zuccheri e i grassi in energia necessaria allo svolgimento di molte funzioni cellulari. Sono presenti nella quasi totalitá delle cellule del corpo e sono organuli generalmente a forma di fagiolo.
La dottoressa Amanda N. Sferruzzi-Perri è la principale autrice di questo studio ed ha affermato che grazie alla ricerca hanno scoperto che nella placenta i mitocondri hanno un’elevata capacità di adattamento con l’obiettivo di compensare gli impatti ambientali. Ad esempio ciò avviene nelle donne in stato di gravidanza che vivono in zone di alta quota con carenza di ossigeno e non seguono una corretta e sana alimentazione.
I ricercatori hanno spiegato come i cambiamenti degli stili di vita nella società odierna abbia portato molte donne a seguire diete alimentari scorrette anche nei nove mesi di gravidanza e questo può essere causa di complicazioni.
La dottoressa Sferruzzi-Perri ha precisato che i risultati del loro studio evidenziano che i mitocondri sono fattori fondamentali della funzione placentare e di supporto per la crescita del feto. Ha poi concluso auspicando un passo successivo della ricerca che consista nell’indirizzare i mitocondri ad alterare le loro funzioni e a migliorare il successo della gravidanza.