Nativa mamma

Nativa, per la mamma

Cosa è Nativa

Cosa è Nativa

NATIVA è il test prenatale non invasivo (NIPT – Non Invasive Prenatal Test) di ultima generazione. È un test di screening che fornisce una risposta sulla pos­sibile presenza di anomalie cromosomiche del feto come la Sindrome di Down e le altre più comuni.

Il test NATIVA è rapido, affidabile, non invasivo e senza rischi per la mamma e per il bambino.

Analizzando i frammenti di DNA fetale che circolano liberamente nel sangue ma­terno, è possibile individuare, a partire dalla 10a settimana di gestazione, le gravidanze a rischio per le quali è consigliabile un ulteriore approfondimento con tecniche diagnostiche invasive, come la villocentesi o l’amniocentesi.

NATIVA è eseguito nei laboratori di Genetica Medica di BioRep, con sede a Milano all’interno del Parco scientifico del San Raffaele, accreditati dalla Regione Lombardia.

TABELLA NATIVA

Cosa analizzano i test nativa

Ecco cosa analizza il test NATIVA (CE/IVD) e le versioni NATIVA, NATIVA 23, NATIVA Plus, NATIVA Karyon e NATIVA Next, NATIVA COMPLETE 5 E 11 (CE/IVD)

Le aneuploidie cromosomiche comuni

Sindrome di Down
(o Trisomia 21)

E’ la condizione patologica genetica più frequente in natura ed è causata dalla presenza di una copia in più del cromosoma 21. È associata a disabilità mentali gravi o moderate. Può inoltre causare problematiche che interessano l’apparato digerente e cardiaco.

Sindrome di Edwards
(o Trisomia 18)

E’ causata dalla presenza di una copia in più del cromosoma 18 ed è associata a gravi malformazioni con un elevato rischio di aborto spontaneo e un’aspettativa di vita ridotta.

Sindrome di Patau
(o Trisomia 13)

E’ causata dalla presenza di una copia in più del cromosoma 13 ed è associata ad un elevato rischio di aborto. I bambini nati con Sindrome di Patau solitamente presentano gravi difetti cardiaci congeniti ed altre patologie; difficilmente sopravvivono oltre il primo anno di vita.

La prevalenza di alcune anomalie cromosomiche comuni, come la Sindrome di Down (Trisomia 21) e la Sindrome di Edwards (Trisomia 18), aumenta con l’avanzare dell’età materna, in particolare dopo i 35 anni di età, a causa dell’alterazione dei meccanismi di non disgiunzione cromosomica.

Per altre aneuploidie cromosomiche, come la Sindrome di Turner (Monosomia X), non sono state evidenziate correlazioni con l’età materna. *

* Allen EG et al. “Maternal age and risk for trisomy 21 assessed by the origin of chromosome non disjunction: are port from the Atlanta and National Down Syndrome Projects”. Hum Genet. 2009 Feb; 125 (1):41–52.

Le aneuploidie dei cromosomi sessuali

Sindrome di Turner
(45, X0)

E’ dovuta alla presenza di un solo cromosoma X nelle donne. I soggetti affetti presentano un fenotipo femminile ma nell’85-90% dei casi non sviluppano o sviluppano solo parzial­mente i caratteri sessuali secondari, con conseguente infertilità o menopausa precoce. Possono manife­starsi difetti cardiaci, anomalie renali e bassa statura e disturbi del comportamento.

Sindrome di Klinefelter
(47, XXY)

E’ dovuta alla presenza di un cromosoma sessuale X in più nei maschi. I soggetti affetti presentano una riduzione dei valori di testosterone, se non trattati precocemente alla pubertà, e possono presentare ipogonadismo ed infertilità. E’ presente un rischio aumentato di ritardo del linguaggio e disturbo dell’apprendimento.

Trisomia del cromosoma X
(47, XXX)

E’ dovuta alla presenza di un cromosoma X extra nelle donne. Non comporta caratteristiche fenotipiche peculiari. Viene riportata spesso un’alta statura proporzionata. Lo sviluppo puberale è normale ma in un terzo dei casi può essere presente ridotta fertilità, dismenorrea e menopausa precoce. In due terzi dei casi può essere presente un ritardo dello sviluppo psicomotorio.

Sindrome di Jacobs o disomia del cromosoma Y
(47, XYY)

E’ dovuta alla presenza di un cromosoma Y in più nei maschi. La maggior parte degli affetti presenta alta statura con normale sviluppo sessuale e fertilità solitamente conservata. Lo sviluppo intellettivo è solitamente nella norma, possono manifestarsi un ritardo del linguaggio, disturbo dell’apprendimento e ipotonia muscolare.

Nativa - Microdelezioni CNV e RAA

Microdelezioni, CNV e RAA

Le Aneuploidie Autosomiche Rare (RAAs) sono alterazioni numeriche (presenza di un cromosoma in più o in meno rispetto al cariotipo normale umano) che si possono verificare in tutti i cromo-somi.

Le duplicazioni e delezioni parziali (CNVs) sono anomalie cromosomiche che presentano porzioni di DNA in più o in meno rispetto al cariotipo normale e possono verificarsi in qualsiasi regione cromosomica.

Le Microdelezioni sono anomalie strutturali dei cromosomi causate dalla perdita di piccole porzioni di DNA.

Alcune microdelezioni sono specifiche di regioni cromosomiche ben caratterizzate e sono associate a particolari sindromi quali la Sindrome di Wolf-Hirschhorn (Delezione 4p-), la Sindrome Cri-du-chat (Delezione 5p-), la Sindrome di Prader-Willi/Angelman (Delezione 15q11q13), la Sindrome di DiGeorge (Delezione 22q11.21) e la Sindrome da delezione 1p36.

Chi può fare il test?

NATIVA è indicato per tutte le donne in gravidanza e non presenta rischi per il feto. Può essere eseguito a partire dalla 10ma settimana gestazionale in poi.

Il test di screening prenatale non invasivo va inserito in un percorso di gravidanza concordato con il proprio ginecologo o genetista in quanto non è sostitutivo alla diagnosi prenatale invasiva, quali amniocentesi e villocentesi.

I risultati del test di screening devono essere valutati nel contesto del quadro clinico e anamnestico della gestante.

In caso di gravidanze gemellari:

  • Non analizza le aneuploidie dei cromosomi sessuali
  • In caso di esito positivo non è in grado di discriminare quale dei due feti ne sia affetto
  • Rileva esclusivamente la presenza o assenza del cromosoma Y

Il test non è raccomandato in caso di:

  • Vanishing twin o gemellare evanescente
  • Gravidanze multiple con più di due feti
  • Gestante nota per essere affetta da tumore
  • Immunoterapia, radioterapia o emotrasfusione eseguita dalla gestante entro i 3 mesi precedenti
  • Trapianto allogenico d’organo nella gestante
  • Mosaicismi cromosomici presenti nella madre coinvolgenti i cromosomi oggetto d’indagine