Ogni 3 Marzo si celebra la Giornata Mondiale della Sordità, un’occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e le possibili terapie per l’ipoacusia. Si stima che l’ipoacusia in ogni sua forma colpisca fino all’1,9% dei bambini in Italia e in più di 1 bambino su 1.000 testati per la perdita dell’udito, si evidenzia una perdita permanente, con e senza sintomi. Se questa condizione non viene trattata immediatamente, la capacità del bambino di sviluppare e comprendere il linguaggio potrebbe essere fortemente compromessa.
Le cause dell’ipoacusia possono essere molteplici e variano da fattori genetici a fattori ambientali. Uno dei maggiori fattori di rischio è rappresentato dall’uso di farmaci ototossici possono contribuire allo sviluppo dell’ipoacusia (si stima che in commercio possano esistere fino a 200 farmaci che possono causare problemi al sistema uditivo). Altre cause post-natali comuni sono le infezioni virali come il CMV, la parotite, il morbillo, la rosolia, la meningite e l’otite media. Non da ultimo è da tenere in considerazione anche la prolungata esposizione ai rumori di elevata intensità.
Per prevenire l’ipoacusia, è importante adottare alcune precauzioni. Ad esempio, è consigliabile evitare l’esposizione ai rumori di elevata intensità e, ove possibile, non utilizzare o far consumare la minor dose possibile di farmaci ototossici. In particolare, durante la gravidanza, è preferibile, seguendo sempre il consiglio del proprio medico, evitare gli antibiotici ototossici e monitorare attentamente i livelli del farmaco per prevenire una possibile perdita dell’udito.
Per individuare precocemente eventuali predisposizioni genetiche all’ipoacusia sono disponibili sul mercato dei test genetici ad hoc. Attraverso specifiche analisi non invasive, è possibile identificare pazienti portatori di mutazioni del DNA mitocondriale che predispongono alla tossicità degli aminoglicosidi. In presenza di queste mutazioni è fondamentale evitare l’uso di antibiotici aminoglicosidi per prevenire danni all’udito.
Grazie alle innovazioni tecnologiche in medicina, oggi è possibile restituire ai piccoli pazienti affetti da sordità un udito molto vicino a quello normale. I nuovi strumenti audiologici per lo screening e la diagnosi, come le emissioni otoacustiche e i potenziali evocati uditivi, risultano molto più validi dei vecchi metodi comportamentali.
Se organizzato in protocolli controllati, un test genetico eseguito in età neonatale ha una bassa probabilità di mancare l’identificazione della suscettibilità genetica ai farmaci ototossici.
Questo articolo ha lo scopo di sensibilizzare sul tema dell’ipoacusia e di fornire informazioni utili per la prevenzione della sordità, per qualsiasi dubbio rivolgiti ad un professionista della salute.