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Fertility day: Giornata Nazionale per l’informazione sulla fertilità umana

In Italia si celebra annualmente il Fertilityday, Giornata nazionale dedicata all’informazione sulla fertilità umana. L’occasione è promossa dal Ministero della Salute per aumentare la conoscenza sulla salute riproduttiva e fornire strumenti utili per la tutela della fertilità attraverso la prevenzione, la diagnosi e la cura della malattie, anche attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni, degli ordini dei medici, delle società scientifiche, delle farmacie, delle scuole e delle famiglie.


L’iniziativa colloca il tema al centro delle politiche sanitarie ed educative del Paese e riguarda in particolare i concittadini più giovani per divulgare la consapevolezza che la salute riproduttiva è alla base del benessere psico-fisico, oltre che relazionale, di tutta la popolazione, tenendo in considerazione anche il problema della denatalità che può influenzare direttamente molti settori, in campo economico, sociale, sanitario e previdenziale. Questa giornata vuole essere in linea con i principi della politica europea “Health 2020: The European policy for health and well-being” e dell’Agenda2030 dell’ONU dove si evince la volontà di rileggere la fertilità come bisogno dell’intera società Tenendo sempre presente che per qualsiasi dubbio medico ci si debba sempre riferire al proprio medico di fiducia ed agli specialisti della salute, puoi iniziare a seguire poche semplici regole per salvaguardare la tua salute riproduttiva e sessuale in generale.

1. Non fumare: il fumo può incidere negativamente sia sulla fertilità femminile che maschile. In particolare negli uomini può provocare dei cambiamenti e delle anomalie nella qualità, nella morfologia ed alla mobilità degli spermatozoi.

2. Riduci od elimina alcolici e superalcolici: un consumo ricorrente ed eccessivo di alcolici secondo alcuni studi può provocare riduzione di fertilità sia nella donna che nell’uomo. Nella donna si evidenziano possibili alterazioni delle concentrazioni ormonali che possono causare amenorrea, anovulazione, alterazione nella formazione dei follicoli con conseguente riduzione della riserva ovarica, mentre per gli uomini si potrebbe presentare atrofia testicolare e diminuzione dei livelli di testosterone che potrebbero incidere sulla produzione di liquido seminale.

3. Hai mai fatto dei test sulle malattie veneree? In Italia sembra che, soprattutto fra i giovani, in pochissimi abbiano effettuato test o svolto esami per conoscere lo stato di salute dei loro organi riproduttivi. I dati riportano che nel corso degli ultimi anni si è registrato un incremento delle patologie acute e croniche della sfera riproduttiva.

4. Segui una corretta alimentazione: secondo diversi studi il regime alimentare più idoneo sembra essere quello della dieta mediterranea, seppur tenendo sempre sotto controllo situazioni che possono portare all’obesità o ad eccessiva magrezza, ma anche considerando possibili condizioni di disbiosi del proprio microbiota intestinale, per non intaccare la tua salute riproduttiva. Ricorda che, trattandosi di un argomento molto delicato, è sempre raccomandabile di non affidarsi a diete fai da te e non diventare un tuttologo del web ma chiedendo un parere medico.

5. Regola sonno e attività fisica: una cattiva qualità del sonno e l’assenza o l’eccesso di attività fisica possono essere un nemico della salute sessuale. L’esercizio fisico praticato con regolarità e a intensità moderata riduce stress e ansia e migliora la qualità del sonno e dell’autostima, secondo alcuni esperti, riduce la frequenza di malattie croniche come quelle cardiovascolari, il diabete, l’ipertensione arteriosa, alcune forme di tumore (seno, prostata, colon).

In questa tematica nessuno è escluso, che tu provi o meno il desiderio di diventare genitore, è comunque importante prendersi cura di sé stessi, gli effetti infatti, oltre che personali, si riflettono sull’intera collettività.

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Voglie in gravidanza: cosa c’è da sapere tra leggenda e realtà?

La #gravidanza determina per la donna molti cambiamenti, alcuni dei quali si manifestano con comportamenti e abitudini del tutto nuovi, come le “voglie”. Ma si tratta di qualcosa di reale o una rappresentazione di nostri desideri? Le #voglie, pur non avendo fondamento scientifico, possono scatenare l’improvvisa necessità, a tutte le ore del giorno e della notte, di svariate tipologie di alimenti. Anche se fino a qualche anno fa si credeva che le voglie in gravidanza fossero solamente una leggenda, secondo alcuni studi pare che circa il 40% – 50% delle donne abbia provato questa sensazione almeno una volta durante la gravidanza.



Cosa sono le voglie?

Le “voglie” non sono un momento di follia! Sono semplicemente una manifestazione improvvisa del desiderio di cibo, spesso caratterizzato da abbinamenti culinari strampalati, assurdi e molto fantasiosi. Solitamente capita spesso nel primo trimestre, ma in realtà possono verificarsi durante tutti e 9 i mesi.

A cosa sono dovute le voglie?
Questa sicuramente è una domanda particolarmente complessa. Questo perché, non tanto dal punto di vista biochimico in sé, le “voglie” coinvolgono aspetti emotivi, psicologici e percettivi di difficile definizione e quantificazione. Secondo diverse teorie condivise, questi impulsi, che i medici chiamano con la parola inglese 𝒄𝒓𝒂𝒗𝒊𝒏𝒈, sono dovute principalmente a:

Fattori ormonali e fisiologici :
Durante la gravidanza il #metabolismo cambia in seguito alla stimolazione ormonale e quindi può aumentare il desiderio di certi alimenti! Tra l’altro gli estrogeni sembrano influenzare anche il gusto e l’olfatto e per tale motivo può capitare di desiderare fortemente alimenti che prima si detestavano.
Fattore psicologico :
la gestazione è un periodo molto delicato per la futura mamma che ha bisogno di coccole e tenerezze! Le “voglie” potrebbero rappresentare una ricerca di attenzione attraverso il desiderio di essere coccolata e viziata, anche dal punto di vista alimentare! La voglia permette di avere accesso ad un vero e proprio comfort food che fa sentire meglio e gratifica la neomamma.
Campanello di “allarme” :
si va alla ricerca di alimenti ad alto contenuto energetico perché il nostro corpo ci sta segnalando che aumenta il fabbisogno di calorie e non ne assumiamo abbastanza!

Esempi più assurdi
Fortunatamente molto di rado, possono presentarsi anche “voglie” totalmente assurde di prodotti non commestibili (come terra, ghiaccio, intonaco, etc.) o di abbinamenti alimentari improbabili anche nelle cucine fusion più avanguardiste che potremmo mai trovare: si tratta di un disturbo detto “pica” o “picacismo” che è poco conosciuto e che potrebbe avere origine in carenze nutrizionali o psicologiche.

Esistono dei cibi maggiormente richiesti?
Le gestanti sembrano più sensibili ai cibi dolci ed hanno una forte attrazione verso i cibi ipercalorici: si tratta di una delle vie di trasmissione del segnale dei neuroni dopaminergici (la dopamina è un neurotrasmettitore chiave nei comportamenti motivazionali). Spesso si riporta anche la volontà di assumere carboidrati amidacei, oppure si sente la necessità di Fast food, patatine fritte e cibi piccanti. Si accentua anche la necessità di mangiare dei cibi che di norma sono fortemente sconsigliati durante il periodo di dolce attesa, come prosciutto, salame o altri cibi crudi di origine animale.

Attenzione, i cibi ipercalorici possono avere ripercussioni sulla salute del nascituro
Fermo restando che per vivere una gravidanza serena il suggerimento rimane comunque di soddisfare le “voglie”, partendo dal principio che la donna incinta può togliersi qualche sfizio in più, è importante tenere presente che le “voglie” persistenti potrebbero avere alcune conseguenze sui figli e sulle mamme: influendo sul metabolismo, sullo sviluppo dei circuiti neurali che regolano l’assunzione di cibo, portando ad un aumento di peso, ansia e disturbi alimentari e sulla modulazione del  Microbiota Intestinale

Le voglie non soddisfatte mettono a rischio la pelle del tuo bambino?
Secondo alcune credenze popolari, se le “voglie” non vengono soddisfatte, possono portare la comparsa di macchie permanenti sulla pelle dei neonati. Puoi stare tranquilla, pur non conoscendo e comprendendo la causa di questo fenomeno, siamo sicuri che gli attacchi di gola non soddisfatti non diventeranno mai macchie sulla pelle del tuo bimbo e che non avranno la forma e il colore del cibo che desideravi in quel momento. Quelle che vengono definite “voglie” sul corpo del tuo bimbo non sono altro che possibili angiomi, anomalie più o meno estese dei vasi sanguigni, oppure un eccesso di melanina, in genere senza particolari conseguenze a parte, a volte, quelle estetiche.

Conclusioni?
Non sappiamo se gli studi effettuati abbiano evidenze scientifiche ma, se è assolutamente falso che le voglie non soddisfatte si trasformano in macchie sulla pelle del bimbo, è invece verissimo che le donne in gravidanza sperimentano spesso questo fenomeno. Ma non devi temere, non sarà per sempre! Questa tipologia di ansia alimentare è tipica solo durante la gravidanza e scomparirà nei periodi successivi al parto.

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Perchè si celebra la Giornata Mondiale dell’Embriologia?

Oggi, 25 Luglio, è la Giornata Mondiale dell’ Embriologia. In greco εμβρυολογία, è la branca della biologia che studia i processi tramite i quali gli organismi crescono e si sviluppano prima della nascita, riferendosi in particolare allo studio degli organismi tra lo stadio unicellulare (generalmente, lo zigote) e l’inizio della vita indipendente.

Si tratta di una data non casuale poiché coincide con la nascita della prima bambina venuta al mondo esattamente il 25 Luglio 1978 attraverso la procedura di PMA progettata dal Prof. Geoffrey Edwards , pioniere dell’ applicazione del metodo FIVET e vincitore del premio Nobel. Da quel momento in poi il mondo della Procreazione Medicalmente Assistita, si è evoluto sempre di più. Grazie a tale sviluppo, le coppie che fino a quel momento erano segnate dall’ etichetta dell’infertilità, hanno potuto realizzare il proprio desiderio di avere un figlio. In Italia, invece, la prima bambina concepita con tecniche di PMA fu Alessandra Abbisogno, nata a Napoli nel 1983 grazie all’équipe del professor Vincenzo Abate, illustre ginecologo rientrato in Italia dopo anni di studi negli USA. Le tecniche di manipolazione dei gameti umani, In Italia, erano precedentemente regolate dalla legge 40/2004. Ad oggi di questa legge rimane ben poco in seguito alle numerose sentenze, sia dei tribunali ordinari che della Corte Costituzionale, che ne hanno smantellato l’impostazione proibizionista.

Grazie all’ovodonazione e alle tecniche di PMA molte coppie con difficoltà nel concepimento dovute a differenti e varie situazioni fisiologiche, possono realizzare il sogno di mettere al mondo dei figli. Tutto ciò è reso possibile da medici ed equipe dedicate e, grazie alla loro dedizione, ogni giorno I confini di ciò che è possibile con la fecondazione in vitro e il trattamento della fertilità vengono continuamente ampliati nascono nuove scoperte.

È da tenere in considerazione che diversi fattori influiscono sulla fertilità e sulla salute della coppi, come ad esempio l’età. Anche per questo motivo, sia in caso di gravidanza spontanea che da concepimento assistito, è fondamentale che alle scadenze previste la gestante si sottoponga ai controlli medici ed ecografici prescritti dal ginecologo. Ad esempio, il NIPT è particolarmente indicato in caso di gestanti con precedenti aborti e per gravidanze ottenute tramite fecondazione medicalmente assistita (sia omologa che eterologa).

La Giornata mondiale della fecondazione in vitro viene dunque celebrata ogni anno per incoraggiare discussioni aperte sulle lotte per l’infertilità e sui progressi nel trattamento. È possibile abbattere lo stigma prevalente e aumentare la consapevolezza del tumulto fisico ed emotivo che la maggior parte degli individui e delle coppie attraversa a causa delle lotte per l’infertilità.

Di seguito gli strabilianti numeri del mondo della PMA: In Italia, solo nel 2019, calcolando utte le tecniche ( come IUI, tecniche a fresco, scongelamento di embrioni e di ovociti, donazione di gameti maschili e femminili)* sono state trattate 78.618 coppie, sono stati iniziati 99.062 cicli e sono nati vivi 14.162 bambini. (Fonte https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3162_allegato.pdf)

L’articolo di cui sopra è solo a scopo informativo e non intende essere un sostituto della consulenza medica professionale.

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Microbiota Intestinale e benessere femminile

In occasione della #WorldMicrobiomeDay è importante riportare come negli ultimi anni l’interesse nei confronti del microbiota sia aumentato esponenzialmente per il suo ruolo nei vari distretti del nostro corpo: dall’intestino, alla cute, all’apparato genitale femminile in relazione alla salute generale e della fertilità.

Il microbiota di ogni individuo è differente ed è influenzato da diversi fattori, come l’età, l’attività fisica, l’alimentazione, l’habitat, la derivazione geografica, i contatti con l’esterno, con le altre persone o con gli animali e l’uso di farmaci.

La ricerca di metodiche per definire nel dettaglio la composizione del microbiota intestinale è stimolata dall’aver scoperto la presenza di una correlazione tra la sua alterazione e un’aumentata incidenza di patologie dovute ad una disbiosi della flora vaginale e endometriale con conseguente impatto anche sulla fertilità e su una desiderata gravidanza.

Numerosi studi rivelano che diverse cause di sbilanciamento del microbiota vaginale sono causate da uno squilibrio del microbiota intestinale. È ormai noto che il microbiota intestinale ha effetti regolatori sui livelli di estrogeni circolanti nel circolo sanguigno femminile mediante microrganismi definiti estroboloma. Alcuni microorganismi presenti a livello intestinale, infatti, sono in grado di produrre enzimi chiamati Beta-glucuronidasi. Questi enzimi, rendendo gli estrogeni liberi dalle loro proteine di trasporto, li trasformano nella loro forma attiva.

Oltre alla regolazione degli estrogeni, quando la barriera intestinale risulta alterata, ci si espone al passaggio di microrganismi e/o altre sostanze nel circolo sanguigno fino a raggiungere l’apparato vaginale, alterando potenzialmente il microbiota “locale”. Gli stili di vita possono modulare il microbiota intestinale o vaginale avendo un impatto importante sulle fasi pre e post natali, incidendo sulla fertilità, sulla prosecuzione della gravidanza, su eventuali complicazioni ostetriche o durante l’allattamento ed il puerperio. Ovviamente bisogna preoccuparsi, basterà semplicemente rivolgersi al proprio medico curante in caso di dubbi.

Ad oggi, infatti, Il microbiota può essere monitorato e, a seconda delle necessità, modulato fino al raggiungimento di uno stato di eubiosi, ossia di equilibrio. Donne e neo-mamme possono essere sottoposte a uno screening che permetta di eseguire degli interventi mirati come ad esempio terapie batteriche, diete e modificazioni degli stili di vita che normalizzano il microbiota ripristinando una protezione batterica.

Una risposta definitiva ad oggi non esiste, ma, per fornire il miglior supporto alla donna, è fondamentale poter proseguire le ricerche volte al sostegno di questo importante “organo”, definito ormai così da numerosi scienziati.

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COME TRASCORRERE UNA GRAVIDANZA SERENA DURANTE I MESI ESTIVI?

Ogni mamma in dolce attesa sa prendersi cura del proprio bambino; alcune più esperte, che hanno già affrontato una gravidanza, possiedono magari un bagaglio di esperienze maggiori ma ogni mamma sa cosa sia meglio per il proprio bambino.

Cerca di pensare positivo. Qualche donna decide ad esempio di non andare in vacanza, altre invece rimangono chiuse in casa tutta la giornata: seguendo il buon senso e le indicazioni degli esperti, è possibile vivere una vita normale senza problemi.

Per questo motivo abbiamo stilato alcuni consigli per fare un ripasso insieme, ricordando sempre però che, in caso di dubbi, la cosa migliore da fare è rivolgersi al proprio medico di fiducia per non mettere a repentaglio la propria salute e quella del nascituro.

Vediamo insieme di seguito i 10 suggerimenti per godersi questi mesi caldi in serenità:

 

1. IDRATATI REGOLARMENTE

Anche se pensi di non avere sete, un bicchiere d’acqua in più non può farti male, cerca di evitare bibite o succhi di frutta (prima succhi), troppo zuccherate o gassate, e soprattutto bevili possibilmente a temperatura ambiente per evitare una congestione.

 

2. ALIMENTAZIONE SUGGERITA

Anche se col caldo capita di dover stuzzicare la fame, cerca di fare dei pasti leggeri ma completi: ogni pasto deve fornire la giusta dose di carboidrati, proteine, vitamine, sali minerali. Prediligi frutta e verdura di vario genere contengano molta acqua, fibre e vitamine fondamentali per lo sviluppo del tuo bambino. Come già saprai, evita di consumare cibi crudi, come frutti di mare, tartare di pesce o di carne e lava bene frutta e verdura ma, soprattutto, evita tassativamente le bevande alcoliche.

 

3. ESTATE E SOLE

Anche se il sole favorisce la sintesi di Vitamina D, ciò non costituisce un buon motivo per uscire o prendere il sole in spiaggia nelle ore più calde della giornata, puoi farlo gradualmente lontano dalle ore centrali della giornata: il consiglio è quello di proteggere sempre la pelle con creme solari ad alto fattore di protezione e coprendo la testa.

 

4. INDUMENTI DA PREFERIRE

Indipendentemente dal volume del tuo pancione potresti preferire vestiti larghi, possibilmente leggeri e soprattutto in fibre naturali, come cotone e lino (ovviamente senza sacrificare il tuo stile ed essendo alla moda) e se ti trovi al mare prediligi un costume intero.

 

5. COME COMPORTARSI IN CASA

Anche un luogo così familiare ha bisogno di essere vissuto con alcune accortezze: puoi oscurare le finestre dove batte il sole con tende o persiane, ed aprirle nelle ore più fresche; puoi passare le ore più calde della giornata nella parte più fresca dell’abitazione; se senti caldo puoi fare una doccia, meglio se tiepida e bagnare piuttosto viso e braccia con acqua fresca. Puoi usare il condizionatore, ma è preferibile evitarlo per non avere sbalzi di temperatura eccessivi rispetto a quella esterna, se proprio non resisti impostalo tra i 24 e 27 gradi per un breve periodo di tempo.

 

6. MOVIMENTI E ATTIVITA’ FISICA

Cerca di farti aiutare durante il lavoro o nelle eventuali faccende domestiche o spese (questa regola vale anche in periodi non estivi). Inoltre, non esagerare con lo sforzo fisico: puoi provare lo yoga iniziando dalle basi e dai movimenti più semplici o magari farti una passeggiata nell’acqua, nelle ore più fresche a un ritmo lento, potrebbe alleviare la sensazione delle gambe pesanti, un disturbo classico della gravidanza.

 

7. META DEL VIAGGIO

Sogni delle mete esotiche o andare al fresco in montagna? In linea generale nulla è vietato ma è sconsigliato prendere aerei o mezzi pubblici per tratte molto distanti da casa. L’ideale sarebbe (in base alle possibilità) prediligere una destinazione a poche ore da casa e che preveda alcune soste durante il tragitto. Se usi la macchina, siediti sui sedili posteriori e indossa adeguatamente la cintura cercando di oscurare il finestrino da cui entra troppo sole e viaggiando nelle ore più fresche.

 

8. DORMIRE CON LA “D” MAIUSCOLA.

Il sonno estivo può essere complicato: il caldo, l’ingombro della pancia, le zanzare e qualche piccolo disturbo non devono però diventare degli impedimenti per il proprio riposo. Prova a deumidificare la stanza: spesso è l’umidità a rendere insopportabile la calura ma non farti tentare da condizionatore o al ventilatore puntato addosso. Prova a tenere un cuscino tra le gambe per essere più comoda. Se ti danno noia gli insetti, puoi provare una zanzariera a baldacchino.

 

9. TERME PER RILASSARSI?

Non devono essere off-limits ma chiedi sempre il parere del medico e fai attenzione.

Cosa puoi fare: Sì all’idromassaggio alle gambe (no sull’addome) ed al bagno nella piscina con acqua termale (per pochi minuti) e goditi tranquillamente delle docce emozionali e i percorsi Kneipp, che alternano acqua calda e fredda (solo sulle gambe).

Cosa è assolutamente sconsigliato: no a sauna e bagno turco (eccessivo calore e troppa umidità), non eccedere nell’uso di olii essenziali e magari evita i massaggi: alcuni certo possono dare una sensazione di sollievo ma sempre meglio affidarsi a personale altamente competente e solo previo parere medico.

 

10. ULTIMO CONSIGLIO? RILASSATI E GODITI L’ESTATE!

Potresti vedere i mesi estivi in ottica diversa, come una fuga d’amore e un momento di intimità in attesa del parto, oppure per stare insieme alla propria famiglia e ai propri cari come un momento per goderti i lidi, l’aria di mare, leggendo un buon libro e pensare un po’ a te. Questa lista non vuole essere un’imposizione, già in troppi ti diranno cosa fare e come farlo basandosi su esperienze proprie o peggio, senza alcuna esperienza pregressa, come è stato detto all’inizio queste indicazioni sono da considerarsi come un rapido ripasso per godersi al meglio questi mesi.

 

Ci auguriamo che tu possa trascorre una fantastica estate!

 

IL TEAM NATIVA

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I controlli ecografici in gravidanza

I controlli ecografici che si effettuano durante i nove mesi di gravidanza servono per accertare che la gestazione stia proseguendo regolarmente e per intervenire tempestivamente in caso di problemi. Per questa ragione è fondamentale che vengano eseguiti sempre e nelle tempistiche prescritte dal ginecologo. Se la gravidanza si svolge regolarmente, è necessario sottoporsi ad una visita ostetrica al mese, con le relative analisi prescritte dal ginecologo, ed eseguire tre ecografie: del 1° trimestre, morfologica e di accrescimento. In più si aggiunge una quarta che è la Traslucenza nucale. In caso di problematiche o sospetti diagnostici, sarà il ginecologo a decidere di aumentare i controlli ecografici.

L’ecografia del 1 trimestre: si esegue nelle prime 12 settimane di gravidanza. Se viene effettuata con l’utilizzo di una sonda transvaginale attorno alla 6° settimana, è possibile vedere la camera gestazionale per controllare che l’embrione sia correttamente posizionato all’interno dell’utero. Si può valutare la morfologia e quindi eventuali patologie che riguardano l’impianto e l’effettiva presenza dell’embrione. È possibile sapere se la gravidanza é singola o gemellare. Durante questa ecografia si misura la lunghezza dell’embrione e con questo dato si identifica la data esatta del concepimento. Senza questa procedura, per stabilire l’età gestazionale si farebbe riferimento al giorno dell’ultima mestruazione, ma in questo modo nelle future mamme che hanno cicli irregolari con ovulazione ritardata l’embrione sarebbe più piccolo. La data del concepimento serve per controllare la crescita dell’embrione e poi del feto fino alla nascita.

L’ecografia morfologica: si esegue generalmente intorno alla 22° settimana di gravidanza ed è un’ecografia importantissima nel corso dello sviluppo del feto perché si verifica la crescita corretta degli organi e degli apparati. Inoltre permette di escludere alcune patologie come il labbro leporino. Si può controllare la quantità di liquido amniotico e molto spesso scoprire il sesso del bambino.

L’ecografia di accrescimento: viene eseguita nel terzo trimestre di gravidanza, verso la 32° settimana. Serve per dare una valutazione sulla corretta crescita del feto. Si vede la quantità di liquido amniotico. Dall’analisi del flusso sanguigno cerebrale e del cordone ombelicale si possono diagnosticare possibili future sofferenze fetali che potrebbero essere dannose per il termine della gravidanza.

La Translucenza nucale (NT – Nuchal Translucency) è un’ecografia a cui ci si può sottoporre entro la 13° settimana di gravidanza e permette di misurare la plica nucale. Con questo esame, insieme al bi-test e al rilievo delle ossa del naso, si esegue lo screening per diagnosticare alcune importanti anomalie cromosomiche, fra cui la sindrome di Down. Da pochi anni, i test per l’analisi del DNA fetale come NATIVA, sono stati inseriti nel percorso clinico della gravidanza. I NIPT permettono di rilevare in maniera accurata le eventuali aneuploidie dei cromosomi fetali e, considerati come test di screening avanzato, sono in grado di aumentare il potere predittivo degli screening prenatali convenzionali (ecografici e biochimici).

Nativa è in questo contesto il test di screening prenatale certificato CE-IVD in grado di rilevare dalla 10° settimana le aneuploidie dei cromosomi 13, 18, 21 e dei cromosomi sessuali (X e Y)”.

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Glutine in gravidanza può favorire il diabete nel bambino?

Oggi capita che anche chi non è intollerante si chieda se sia meglio scegliere alimenti con glutine o senza glutine, se limitarne le dosi o se proseguire la dieta mantenendo invariate le proprie abitudini. In gravidanza una donna deve prestare ancora più attenzione all’alimentazione per sé e per il bimbo. Ormai è ben noto che la salute di entrambi e la prevenzione dell’insorgere di determinate patologie ha un forte legame con i tipi di cibi assunti nei nove mesi di gestazione: ricorrere ad alimenti sani in dosi adeguate è un ottimo regalo che una mamma può fare per lei e per il bambino.

Più una donna assume glutine nei mesi di gravidanza e maggiore è la possibilità che al bambino venga diagnosticato il diabete di tipo 1. Questo è il risultato di uno studio, pubblicato sul British Medical Journal, condotto dai ricercatori del Bartholin Instituttet del Rigshospitalet di Copenaghen con a capo Knud Josefsen.

Lo studio ha avuto una durata media di 15,6 anni ed è partito prendendo in considerazione 63.529 donne arruolate nel Danish National Birth Cohort tra il 1996 e il 2002, esaminando 67.565 gravidanze e analizzando insieme i dati 1996-2016 del Danish Registry of Chilhood and Adolescent Diabetes.

Le donne del campione, alla loro 25° settimana di gravidanza, hanno compilato un questionario sulla frequenza con cui assumevano sostanze che contenessero glutine ed è risultato che la quantità media di glutine assunta giornalmente era di 13 grammi.

Al termine dello studio si è evidenziato che in 247 bambini, che rappresentano lo 0,37%, è stato diagnosticato il diabete di tipo 1. La possibilità di ricevere questa diagnosi è stata proporzionale alla quantità di glutine assunto dalle mamme in gravidanza: il rapporto di rischio aggiustato è stato identificato con 1,31 per ogni aumento di 10 grammi di glutine.

Sulla base dei risultati emersi, il dottor Josefsen ha ipotizzato lo svolgimento di un secondo studio nel quale sarebbe eliminato il glutine dalla dieta delle gestanti a rischio e verrebbe poi valutato lo sviluppo o meno del diabete di tipo 1 nel nascituro.

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Strategie per un buon sonno in gravidanza

Le donne nei nove mesi di gravidanza sono sottoposte a continui cambiamenti, da quelli fisici a quelli ormonali. L’aumento di progesterone causa sonnolenza specialmente nei primi tre mesi di gestazione.

La National sleep foundation (Nsf) statunitense ha rilevato che: il 78% delle donne del campione studiato ha avuto un sonno più disturbato in gravidanza rispetto agli altri periodi della vita; il 51% ha fatto almeno un pisolino quotidiano; il 60% almeno uno durante i week end dei mesi di attesa.

La Nsf ha evidenziato i diversi i problemi che affliggono più comunemente le donne in attesa e gli accorgimenti che possono risolverli o per lo meno lenirne gli effetti per avere un buon sonno in gravidanza. Sono aiuti non farmacologici, che non hanno controindicazioni né per la madre né per il bimbo:

Insonnia: è un problema che può portare ad una considerevole diminuzione di ore di sonno. Le maggiori cause sono sia fisiche come la nausea, il mal di schiena e i movimenti del feto, sia psicologiche come lo stress, la preoccupazione del parto, della salute e della vita del nascituro e della vita da genitore. Soluzioni: per migliorare l’insonnia ed aumentare il benessere fisico, salvo parere contrario del proprio medico, sarebbe opportuno dedicare almeno mezz’ora ogni giorno ad un’attività fisica moderata. Dormire appoggiate sul fianco sinistro favorisce l’afflusso del sangue e dei nutrienti al feto. È consigliato posizionare il cuscino sotto l’addome o dietro la schiena e cercare di dormire il minor tempo possibile supine. La funzione del pisolino pomeridiano è molto importante per recuperare le ore di sonno perse durante la notte e non arrivare a sera stremate, ma è meglio riposare nelle prime ore del pomeriggio per non rischiare di perdere altre ore di sonno la notte seguente.

–  Sindrome delle gambe senza riposo: questa sindrome provoca formicolii e dolori alle gambe che aumentano notevolmente nelle ore notturne. Soluzioni: un valido accorgimento è quello di consultare il proprio medico per valutare i livelli di folati e ferro, perché la loro carenza aggrava i sintomi di questa sindrome, e se dovessero essere troppo bassi si può cambiare alimentazione integrandola con queste sostanze.

–  Reflusso gastroesofageo: la crescita del feto lo porta a spingere sugli organi interni e quando ciò accade sullo stomaco i succhi gastrici risalgono fino all’esofago. Anche il reflusso si verifica maggiormente durante le ore notturne. Soluzioni: evitare pasti troppo abbondanti, pietanze ricche di spezie, cibi fritti e cibi acidi.

–  Frequente necessità di urinare: assolutamente tipica della gravidanza, più fastidiosa nelle ore notturne perché obbliga ad interrompere il sonno. Soluzioni: bere molta acqua durante la giornata, ma evitare di assumerne tanta nelle ore prima di andare a dormire.

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Acido Folico in Gravidanza

È risaputo che per le donne in gravidanza è indispensabile assumere acido folico, ma cos’è esattamente questa sostanza, a cosa serve e di quanta ne abbiamo bisogno?

L’acido folico e i folati sono vitamine del gruppo B, meglio ancora sono conosciuti col nome di vitamina B9. Fanno parte del gruppo delle vitamine idrosolubili, cioè quelle che non possono essere accumulate nel nostro organismo e devono essere assunte giornalmente attraverso l’alimentazione.

Folati e acido folico si differenziano perché mentre i primi si trovano naturalmente negli alimenti, il secondo è invece una molecola di sintesi presente negli integratori vitaminici e negli alimenti che sono stati arricchiti con questa vitamina.

Sono fondamentali per la sintesi delle proteine, del DNA e dell’RNA, per questo la loro assunzione nella dose corretta è indispensabile durante la formazione dell’embrione, che viene così protetto e aiutato nello sviluppo degli organi.

Sono molti e gravi i problemi che possono insorgere per la carenza di acido folico, come forme di anemia; malformazioni fetali, fra cui i difetti del tubo neurale di cui i più noti sono la spina bifida, l’anencefalia e l’encefalocele; difetti congeniti cardiovascolari; malformazioni delle labbra e del palato (labiopalatoschisi); difetti del tratto urinario; riduzione degli arti.

Il sistema di sorveglianza europeo delle anomalie congenite EUROCAT (European surveillance of congenital anomalies) ha evidenziato la presenza in media di 20 casi di malformazioni congenite ogni 1.000 nati.

Quindi è vero che una sana alimentazione ricca di frutta, verdura e legumi contenenti queste vitamine è un aiuto importante per la riduzione delle malformazioni congenite, ma da sola non basta: per coprire il fabbisogno quotidiano quando si cerca una gravidanza è indispensabile integrare la dieta con acido folico, sempre sotto la guida del proprio ginecologo.

Da numerosi studi è infatti stato dimostrato che la sua assunzione riduce il rischio di difetti del tubo neurale anche fino al 70%.

0,4 mg di acido folico al giorno diminuiscono il rischio di difetti congeniti. È però fondamentale che tale assunzione inizi almeno un mese prima del concepimento e continui per tutto il primo trimestre di gravidanza.

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PREVENIRE LE SMAGLIATURE IN GRAVIDANZA

Cause ormonali e fattori meccanici quali l’aumento del peso, determinano spesso la comparsa di smagliature tra il sesto e l’ottavo mese di gravidanza. Una volta formatesi, le smagliature non possono essere eliminate, ma solo attenuate.

Per aiutare la pelle a restare elastica è fondamentale la prevenzione attraverso l’uso di sostanze elasticizzanti, un’alimentazione equilibrata ricca di acqua, proteine e vitamine antiossidanti e niente fumo.

Un altro fattore molto importante è il peso: non prendere troppi chili in più rispetto al dovuto riduce il rischio di comparsa di questi inestetismi.

Seguendo queste semplici indicazioni si eviterà lo stress da smagliature. Stare bene con il proprio corpo durante la gravidanza è la prima forma di benessere per se stessi e il bambino.

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