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Le novità in campo diagnostico

Oggi, sono molti i test prenatali che si possono effettuare per la rilevazione di anomalie rare con una precisione che supera il 99%. Tra questi ci sono gli esami del DNA fetale, noti con la sigla NIPT (Non Invasive Prenatal Test), che consentono alle donne di rilevare già dalla 10° settimana di gravidanza eventuali anomalie cromosomiche, come la Sindrome di Down, con un semplice prelievo del sangue.

Questi esami sono veloci, garantiscono i risultati in pochi giorni (entro 2 settimane) e non comportano rischi ne per la mamma ne per il bambino.

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Come l’età influenza la gravidanza?

Di solito, è più probabile soffrire di complicazioni nella gravidanza quando non si è più molto giovani. Queste condizioni possono riguardare la gravidanza, la nascita del bambino e la salute della madre.

Ecco quali sono i disturbi più comuni per la madre:

  • aborto spontaneo
  • gravidanza extrauterina
  • diabete
  • pressione alta
  • gravidanza multipla
  • diabete gestazionale
  • placenta previa
  • distacco della placenta

Per il feto, i disturbi più comuni sono:

  • malattie cromosomiche (sindrome di Down)
  • anomalie cardiache
  • basso peso alla nascita

È importante non farsi prendere dall’ansia: è probabile avere un figlio sano anche dopo i 40 anni. Il consiglio, tuttavia, è quello di farsi visitare spesso per tenere sempre sotto controllo la gravidanza e scegliere di effettuare esami di screening preventivi del DNA fetale, per nulla invasivi ma validissimi nei risultati.

Tra questi, il test del DNA fetaleNIPT, che consente alle donne, già al terzo mese, di valutare la presenza di anomalie cromosomiche. Il Test combinato del primo trimestre, bi-test, (con ecografia), analizza poi due diverse proteine presenti nel sangue materno, combinandosi con l’ecografia che valuta la quantità di fluido presente nell’epidermide superiore sulla parte posteriore del collo del bambino (translucenza nucale).

Esiste anche il Tri-test che aiuta a identificare una gravidanza a rischio di Trisomie 18 o 21. L’esame prevede un prelievo del sangue tra la 14esima e la 20esima settimana + 6 giorni. Verifica i livelli ematici di 3 proteine, incrociando i risultati con l’età della madre.

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