Sai che esiste una Settimana dedicata alla sensibilizzazione sull’allattamento al seno?

Anche quest’anno si terrà la Settimana per l’Allattamento Materno (SAM), dedicata alla sensibilizzazione sull’importanza dell’allattamento al seno e a rafforzare le figure che hanno un ruolo nella protezione, nella promozione e nel sostegno dell’allattamento. È volta, inoltre, a realizzare le strategie di sviluppo sostenibile, perché fornisce vantaggi dal punto di vista nutritivo, garantisce la sicurezza alimentare e riduce le disparità fra i diversi paesi. Il motto dell’edizione 2022 (SAM 2022), che partirà dal 1° Ottobre e si concluderà il 7 Ottobre, sarà “Diamoci una mossa: Sosteniamo l’allattamento”

  Quali sono gli effetti positivi dell’allattamento al seno? Dal lato psicologico, secondo il pediatra e psicoanalista britannico Winnicott, l’allattamento al seno rappresenta la prima forma di comunicazione Madre – Figlio, non stai offrendo del latte ma stai creando un legame col tuo bambino: durante l’allattamento una mamma riceve stimoli sensoriali ed emotivi che appagano il suo senso di maternità e di protezione ed il bambino trova non solo il benessere derivante dal nutrimento, ma soprattutto l’atmosfera ideale di calore e sicurezza in cui poter crescere serenamente. Sul versante fisiologico, il latte materno è inimitabile: igienicamente adeguato, è la prima immunizzazione del neonato in quanto ricco di anticorpi e primaria fonte nella costruzione del suo microbiota, ricco di sostanze nutritive. Pare che i bambini allattati al seno siano meno soggetti a malattie respiratorie, gastroenteriti e otiti in generale rispetto ai bambini alimentati con latte artificiale; siano meno inclini a svilupare allergie e obesità e potrebbero presentare un migliore sviluppo psicomotorio. Mentre le mamme che allattano sembrano sviluppare con incidenza inferiore un tuimore al seno prima della menopausa e godano di una ripresa più rapida dal parto, recuperando più velocemente il benessere fisiologico.  

Ma allora se è solo un rapporto positivo perché non tutte le donne allattano?

Il fenomeno ha alla base Paure, scarsa assistenza nell’allattamento, dolori al seno e la forte incidenza del marketing del latte artificiale. Moltissime mamme hanno difficoltà ad allattare all’inizio e sono terrorizzate all’idea di fallire, vivendo questo momento più come una gara che come un qualcosa di “normale”. Alcune non ricevono o non sono nella condizione di ricevere adeguata assistenza dalle figure preposte. Dovendo alimentare il bambino ogni due ore circa, il dolore durante l’allattamentoa volte è insopportabile e solitamente, si presenta sotto forma di capezzoli dolenti e sensibili al tocco o peggio con ragadi. Sono rare le situazioni che costringono una mamma a non poter allattare, e come spiega il Ministero della Salute, è prevista l’astensione permanente dall’allattamento per le donne con infezione da HIV oppure per chi ha subito importanti interventi chirurgici nel periodo adiacente al parto. I tantissimi fallimenti sono quindi dovuti non a cause fisiologiche non risolvibili, ma al fatto che le mamme non hanno sufficiente aiuto e ricevono informazioni errate o contrastanti. (generalmente si considera che il 95-97% delle donne abbia tutte le carte in regola per allattare).

Come si può favorire l’allattamento al seno?

È  importante che ogni neo mamma riceva assistenza solo da professionisti della salute, con le dovute qualifiche e non affidarsi a consigli ricevuti da conoscenti o scovati online. Ogni mamma stravolge le proprie giornate interrompendo sport estremi e cattive abitudini, come fumare o assumere alcolici ed inizia ad essere più attenta al sano stile di vita cercando di migliorare, in primis, l’alimentazione anche per contrastare la trasformazione fisica che, inevitabilmente, si subisce dopo il parto. L’esogestazione è certamente un periodo magico ed unico nella propria vita ma non il più semplice. Accudire un neonato, che alterna pianti e nanne a suo piacimento non è facile e, purtroppo, non tutte possono permettersi di essere supportate dalla famiglia e dagli specialisti della propria salute. Anche per questo motivo è importante il ruolo che le istituzioni hanno nella vita della donna, cercando di fornire supporto concreto nella soddisfazione dei loro bisogni primari.

Se vuoi è possibile partecipare e scoprire tantissimi eventi gratuiti e non, organizzati in occasione di questa ricorrenza, sia che tu stia attraversando il periodo dell’allattamento o anche solo per saperne di più, visita il sito: SAM 2022 – MAMI

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VACCINAZIONE CONTRO IL COVID-19 IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

 

“-..Non abbiamo alcun motivo per credere che ci saranno rischi specifici che superino i benefici della vaccinazione nelle donne in gravidanza”.

 

La vaccinazione Anti Covid, continua ad essere raccomandata per: donne incinte ad alto rischio di esposizione a Sars-Cov-2 come gli operatori sanitari o che hanno comorbidità che si aggiungono al rischio di malattia grave”.

Le donne incinte sono state escluse nei test clinici tramite i quali è stato dato l’ok agli Enti regolatori del vaccino di Pfizer-BioNTech, Moderna e Astrazeneca. A causa dei dati insufficienti l’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS – al momento non raccomanda in modo diretto la vaccinazione delle donne in gravidanza, rimandando al medico curante la possibilità di prendere in considerazione la vaccinazione nel caso in cui una donna incinta abbia un rischio inevitabile ed elevato di esposizione al Virus Covid-19.  

”..Dovrebbe essere deciso in stretta consultazione con un operatore sanitario dopo aver considerato i benefici e i rischi”.   

  Su tutta la faccenda l’Agenzia del Farmaco Italiano AIFA – sui vaccini Moderna e Pfizer-BioNTech afferma che i dati sull’uso di questi vaccini durante la gravidanza e l’allattamento sono tuttora molto limitati, tuttavia studi di laboratorio sugli animali non hanno mostrato effetti dannosi. Gli studi condotti finora non hanno evidenziato né suggerito meccanismi biologici che possano associare i vaccini a mRNA ad effetti avversi in gravidanza e i dati di laboratorio su animali suggeriscono l’assenza di rischio da vaccinazione. Al momento comunque le donne in gravidanza e in fase di allattamento non sono tra i gruppi con priorità per la vaccinazione, che ad oggi non è raccomandata di routine per loro. Secondo quanto riportato da studi condotti dall’Istituto Superiore di SanitàIss – e sottoscritti dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia – SIGO – in linea generale le gestanti in buona salute presentano un rischio basso di gravi esiti materni e perinatali, mentre le donne incinta che presentano malattie pregresse (come ipertensione e/o obesità) e la cittadinanza non italiana sono associate ad un maggior rischio di complicanze gravi dovute da Covid-19.  

“..i vaccini non sono controindicati e non escludono a priori le donne in gravidanza dalla vaccinazione, perché la gravidanza, soprattutto se combinata con altri fattori di rischio come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità, potrebbe renderle maggiormente esposte a rischi in caso di malattia Covid-19 grave”.

  Secondo il documento del Servizio di Sorveglianza Ostetrica dell’Istituto Superiore Sanità – ISS -, sui rischi del vaccino anti Covid-19 in gravidanza e allattamento, i fattori di rischio che la letteratura internazionale riporta come associati alle forme gravi di questo Virus sarebbero dunque:
  • L’età materna superiore ai 35 anni
  • Precedenti comorbidità come asma, obesità, diabete, ipertensione,
  • L’appartenenza a minoranze etniche: le donne di cittadinanza africana, asiatica, centro e sud-americana ed est-europea.
In estrema sintesi precisano gli esperti che i dati ItOSS confermano che le donne in gravidanza non hanno un maggior rischio rispetto alla popolazione generale di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 e che, salvo per le donne con pregresse comorbidità e cittadinanza non italiana, le forme cliniche e gli esiti della malattia sono per lo più lievi. Secondo ultimi aggiornamenti, anche le donne che allattano possono essere incluse nell’offerta vaccinale senza necessità di interrompere l’allattamento: “La vaccinazione viene giudicata compatibile con l’allattamento in virtù della plausibilità biologica che in un bambino allattato i rischi connessi alla vaccinazione COVID-19 della madre siano estremamente bassi, mentre l’interruzione dell’allattamento porterebbe ad una sicura perdita dei suoi ben documentati benefici”.  

“L’allattamento al seno va promosso, protetto e sostenuto in considerazione del positivo impatto su salute materno-infantile, società e ambiente…ne consegue che la formalizzazione di un’eventuale controindicazione ad allattare deve fondarsi su precise motivazioni medico-sanitarie”.

  FONTI:
  • Indicazioni ad interim su “Vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento” – 09.01.2021 Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) – Istituto Superiore di Sanità – Aggiornamento del 31 gennaio 2021
  • Documento “COVID-19: consenso inter-societario su allattamento e vaccinazione” Sin, Società Italiana di Neonatologia, Sio, Società Italiana di Pediatria, SimP, Società Italiana di Medicina Perinatale, Sigo, Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia, Aogoi, Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani e Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.

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