Omega-3 per ridurre rischio di parto prematuro
Inserire nella dieta delle donne in gravidanza la giusta dose di grassi omega-3 potrebbe ridurre il rischio di avere un parto prematuro. Questa affermazione è la conclusione di uno studio condotto dall’Istituto di Ricerca Medica e sulla Salute di Adelaide che ha valutato i risultati combinati di 70 sperimentazioni che hanno coinvolto circa 30 mila donne in tutto il mondo.
Cosa sono gli omega-3? Sono acidi grassi essenziali polinsaturi naturali. Si definiscono essenziali perché non siamo in grado di produrli, ma dobbiamo assumerli attraverso i cibi che li contengono.
Quale funzione svolgono? Contribuiscono al miglioramento della fluidità del sangue e a ridurre i depositi di colesterolo e trigliceridi sulle pareti delle arterie, prevenendo le malattie cardiovascolari come infarto e ictus.
In quali alimenti si trovano? Si trovano in molti cibi gustosi, quindi la loro assunzione non è un sacrificio. Ne è ricco il pesce, soprattutto il salmone. L’importante è la cottura, che deve essere fatta al vapore, alla piastra o al forno; la frittura invece eliminerebbe gli effetti benefici degli omega-3. Li troviamo anche nell’olio di pesce, nei crostacei, nelle noci, nelle mandorle, in vari tipi di semi e di oli vegetali. Per quanto riguarda le verdure, ne sono ricchi la lattuga, gli spinaci, i cavoli e i broccoli. Anche i legumi come ceci, fagioli, piselli, lenticchie e soprattutto la soia sono ottimi fornitori di omega-3.
Tornando alla ricerca svolta dall’Università di Adelaide in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico e Femminile, le conclusioni dello studio hanno evidenziato che i supplementi di omega-3 possono ridurre dell’11% il rischio di nascite prima di 37 settimane e del 42% di nascite prima di 34 settimane.
La dottoressa Maria Makrides, vice direttore dell’Istituto, ha scritto sul sito dell’Università che quello ottenuto è un risultato molto promettente perché mette in luce come i supplementi di omega-3 possono essere un intervento semplice e di basso costo per prevenire parti prematuri, che avrebbero implicazioni serie sulla salute del neonato. Infatti, ha spiegato La Makrides ha infatti spiegato che le complicazioni seguenti alle nascite premature sono considerate la causa primaria dei decessi dei bambini al di sotto dei cinque anni. I nati prematuri sono da considerarsi a più alto rischio di malattie croniche dei sistemi respiratorio, immunitario e digestivo e sono inoltre più soggetti a problemi di linguaggio, apprendimento, abilità sociali e comportamento.
Gli autori della ricerca raccomandano alle donne in gravidanza che aspettano un solo bambino di assumere una dose giornaliera di supplementi omega-3 dalla 12esima settimana di gravidanza. Il supplemento dovrebbe contenere tra 500 e 100 milligrammi di omega-3, con almeno 500 milligrammi dell’omega-3 chiamato DHA sempre e solo dietro la guida del proprio medico
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