La #gravidanza determina per la donna molti cambiamenti, alcuni dei quali si manifestano con comportamenti e abitudini del tutto nuovi, come le “voglie”. Ma si tratta di qualcosa di reale o una rappresentazione di nostri desideri? Le #voglie, pur non avendo fondamento scientifico, possono scatenare l’improvvisa necessità, a tutte le ore del giorno e della notte, di svariate tipologie di alimenti. Anche se fino a qualche anno fa si credeva che le voglie in gravidanza fossero solamente una leggenda, secondo alcuni studi pare che circa il 40% – 50% delle donne abbia provato questa sensazione almeno una volta durante la gravidanza.
Cosa sono le voglie?
Le “voglie” non sono un momento di follia! Sono semplicemente una manifestazione improvvisa del desiderio di cibo, spesso caratterizzato da abbinamenti culinari strampalati, assurdi e molto fantasiosi. Solitamente capita spesso nel primo trimestre, ma in realtà possono verificarsi durante tutti e 9 i mesi.
A cosa sono dovute le voglie?
Questa sicuramente è una domanda particolarmente complessa. Questo perché, non tanto dal punto di vista biochimico in sé, le “voglie” coinvolgono aspetti emotivi, psicologici e percettivi di difficile definizione e quantificazione. Secondo diverse teorie condivise, questi impulsi, che i medici chiamano con la parola inglese 𝒄𝒓𝒂𝒗𝒊𝒏𝒈, sono dovute principalmente a:
• Fattori ormonali e fisiologici :
Durante la gravidanza il #metabolismo cambia in seguito alla stimolazione ormonale e quindi può aumentare il desiderio di certi alimenti! Tra l’altro gli estrogeni sembrano influenzare anche il gusto e l’olfatto e per tale motivo può capitare di desiderare fortemente alimenti che prima si detestavano.
•Fattore psicologico :
la gestazione è un periodo molto delicato per la futura mamma che ha bisogno di coccole e tenerezze! Le “voglie” potrebbero rappresentare una ricerca di attenzione attraverso il desiderio di essere coccolata e viziata, anche dal punto di vista alimentare! La voglia permette di avere accesso ad un vero e proprio comfort food che fa sentire meglio e gratifica la neomamma.
• Campanello di “allarme” :
si va alla ricerca di alimenti ad alto contenuto energetico perché il nostro corpo ci sta segnalando che aumenta il fabbisogno di calorie e non ne assumiamo abbastanza!
Esempi più assurdi
Fortunatamente molto di rado, possono presentarsi anche “voglie” totalmente assurde di prodotti non commestibili (come terra, ghiaccio, intonaco, etc.) o di abbinamenti alimentari improbabili anche nelle cucine fusion più avanguardiste che potremmo mai trovare: si tratta di un disturbo detto “pica” o “picacismo” che è poco conosciuto e che potrebbe avere origine in carenze nutrizionali o psicologiche.
Esistono dei cibi maggiormente richiesti?
Le gestanti sembrano più sensibili ai cibi dolci ed hanno una forte attrazione verso i cibi ipercalorici: si tratta di una delle vie di trasmissione del segnale dei neuroni dopaminergici (la dopamina è un neurotrasmettitore chiave nei comportamenti motivazionali). Spesso si riporta anche la volontà di assumere carboidrati amidacei, oppure si sente la necessità di Fast food, patatine fritte e cibi piccanti. Si accentua anche la necessità di mangiare dei cibi che di norma sono fortemente sconsigliati durante il periodo di dolce attesa, come prosciutto, salame o altri cibi crudi di origine animale.
Attenzione, i cibi ipercalorici possono avere ripercussioni sulla salute del nascituro
Fermo restando che per vivere una gravidanza serena il suggerimento rimane comunque di soddisfare le “voglie”, partendo dal principio che la donna incinta può togliersi qualche sfizio in più, è importante tenere presente che le “voglie” persistenti potrebbero avere alcune conseguenze sui figli e sulle mamme: influendo sul metabolismo, sullo sviluppo dei circuiti neurali che regolano l’assunzione di cibo, portando ad un aumento di peso, ansia e disturbi alimentari e sulla modulazione del Microbiota Intestinale
Le voglie non soddisfatte mettono a rischio la pelle del tuo bambino?
Secondo alcune credenze popolari, se le “voglie” non vengono soddisfatte, possono portare la comparsa di macchie permanenti sulla pelle dei neonati. Puoi stare tranquilla, pur non conoscendo e comprendendo la causa di questo fenomeno, siamo sicuri che gli attacchi di gola non soddisfatti non diventeranno mai macchie sulla pelle del tuo bimbo e che non avranno la forma e il colore del cibo che desideravi in quel momento. Quelle che vengono definite “voglie” sul corpo del tuo bimbo non sono altro che possibili angiomi, anomalie più o meno estese dei vasi sanguigni, oppure un eccesso di melanina, in genere senza particolari conseguenze a parte, a volte, quelle estetiche.
Conclusioni?
Non sappiamo se gli studi effettuati abbiano evidenze scientifiche ma, se è assolutamente falso che le voglie non soddisfatte si trasformano in macchie sulla pelle del bimbo, è invece verissimo che le donne in gravidanza sperimentano spesso questo fenomeno. Ma non devi temere, non sarà per sempre! Questa tipologia di ansia alimentare è tipica solo durante la gravidanza e scomparirà nei periodi successivi al parto.