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Cefalea in gravidanza

La cefalea che affligge le donne in gravidanza non deve essere assolutamente sottovalutata, è un problema che potrebbe causare danni ed è necessario rivolgersi immediatamente al proprio medico.

Infatti da uno studio condotto da tre Università italiane, Torino, Pavia e Modena-Reggio Emilia, su un campione di 702 donne incinte si è evidenziata la maggiore incidenza di parti prima del termine della gravidanza tra le donne che hanno sofferto di cefalea.

Per questo la conclusione dello studio è che le donne che in stato interessante soffrono di cefalea devono essere inserite in specifici protocolli di cura per gravidanze ad alto rischio per tutti i nove mesi di gestazione.

L’analisi, condotta da Luca Marozio dell’Università di Torino e dai suoi colleghi, aveva un obiettivo importante: capire se la cefalea fosse un fattore di rischio indipendente per la gravidanza.

Le donne che hanno preso parte allo studio al momento del ricovero avevano un’età gestazionale compresa fra le 11 e le 16 settimane e sono state intervistate da tre ricercatori specializzati nella diagnosi di cefalea secondo i criteri dell’Ichd-II (International classification of headache disorders). Sono state poi seguite in tutta la gravidanza fino alla raccolta di tutti i dati riguardanti l’esito del parto e in special modo: l’età gestazionale alla nascita, le modalità del parto, se naturale o cesareo, il peso, l’altezza del neonato e il suo percentile.

Fra i risultati dell’analisi evidenziamo che i parti pretermine sono stati in numero maggiore nelle donne affette da cefalea con il 7,6% rispetto a quelle che non hanno avuto questo disturbo in cui la percentuale è stata del 2,8. Fra i bambini nati dalle donne con cefalea, 6 su 367 avevano alla nascita un peso inferiore ai 2 kg, pari all’1,6%.

Un dato rilevante è che nel gruppo di donne gravide affetto da cefalea, le madri che sono dovute ricorrere ad un cesareo o all’induzione al parto sono state meno di quante previsto nelle visite di controllo. Ciò pone in evidenza la propensione delle donne incinte soggette a cefalea al parto spontaneo prima del termine della gravidanza.

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Integratori in gravidanza: perché e quando assumerli

L’assunzione di integratori durante la gravidanza è molto importante e viene prescritta dal medico per prevenire carenze materne che potrebbero far sorgere danni sia al bimbo che alla madre, ma è necessario evitare i sovradosaggi.

Nils Hovdenak e Kjell Haram, dell’Ospedale universitario Haukeland di Bergen in Norvegia, sono gli autori di una review sul tema da cui emerge un dato importante: nel 75% delle donne in gravidanza si diagnosticherebbe la carenza di almeno una vitamina se non seguissero una corretta profilassi con gli integratori.

La carenza di vitamina B6 può causare preeclampsia, diabete gestazionale, iperemesi gravidica e malattie neurologiche nel neonato.

La carenza di folati può generare malformazioni congenite (difetti del tubo neurale, schisi orofacciali, anomalie cardiache), anemia, aborto spontaneo, preeclampsia, Iugr e rottura della placenta. Si consiglia la loro integrazione da quando si decide di avere una gravidanza.

La carenza di vitamina B12 può creare una ridotta crescita del feto, la sua integrazione è raccomandata alle donne vegetariane e a quelle con un regime alimentare scarso di carne.

La vitamina A provoca un aumento di peso alla nascita, una condizione molto diffusa in Occidente. In questo caso i rischi più che da una sua carenza sono dovuti da un sovradosaggio che può produrre anomalie o malformazioni nella crescita dell’embrione. Si raccomanda di non superare 3.000 IU al giorno. Altri dati evidenziano che la supplementazione di vitamina C ridurrebbe il rischio di sviluppo di preeclampsia, a cui si andrebbe incontro con bassi livelli di questa vitamina.

Mentre per prevenire la preeclampsia non è necessario assumere vitamina E perché alterando lo stato gestazionale ossidativo fisiologico può essere pericolosa per la gravidanza.

La carenza di calcio può causare preeclampsia e ritardo della crescita uterina, ma l’integrazione ne riduce i rischi.

La mancanza di ferro ha conseguenze sul peso alla nascita e nell’infanzia potrebbe dare problemi cognitivi e comportamentali. Quando il deficit è dimostrato si raccomanda un’integrazione di ferro evitando però il sovrattrattamento.

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Acido Folico in Gravidanza

È risaputo che per le donne in gravidanza è indispensabile assumere acido folico, ma cos’è esattamente questa sostanza, a cosa serve e di quanta ne abbiamo bisogno?

L’acido folico e i folati sono vitamine del gruppo B, meglio ancora sono conosciuti col nome di vitamina B9. Fanno parte del gruppo delle vitamine idrosolubili, cioè quelle che non possono essere accumulate nel nostro organismo e devono essere assunte giornalmente attraverso l’alimentazione.

Folati e acido folico si differenziano perché mentre i primi si trovano naturalmente negli alimenti, il secondo è invece una molecola di sintesi presente negli integratori vitaminici e negli alimenti che sono stati arricchiti con questa vitamina.

Sono fondamentali per la sintesi delle proteine, del DNA e dell’RNA, per questo la loro assunzione nella dose corretta è indispensabile durante la formazione dell’embrione, che viene così protetto e aiutato nello sviluppo degli organi.

Sono molti e gravi i problemi che possono insorgere per la carenza di acido folico, come forme di anemia; malformazioni fetali, fra cui i difetti del tubo neurale di cui i più noti sono la spina bifida, l’anencefalia e l’encefalocele; difetti congeniti cardiovascolari; malformazioni delle labbra e del palato (labiopalatoschisi); difetti del tratto urinario; riduzione degli arti.

Il sistema di sorveglianza europeo delle anomalie congenite EUROCAT (European surveillance of congenital anomalies) ha evidenziato la presenza in media di 20 casi di malformazioni congenite ogni 1.000 nati.

Quindi è vero che una sana alimentazione ricca di frutta, verdura e legumi contenenti queste vitamine è un aiuto importante per la riduzione delle malformazioni congenite, ma da sola non basta: per coprire il fabbisogno quotidiano quando si cerca una gravidanza è indispensabile integrare la dieta con acido folico, sempre sotto la guida del proprio ginecologo.

Da numerosi studi è infatti stato dimostrato che la sua assunzione riduce il rischio di difetti del tubo neurale anche fino al 70%.

0,4 mg di acido folico al giorno diminuiscono il rischio di difetti congeniti. È però fondamentale che tale assunzione inizi almeno un mese prima del concepimento e continui per tutto il primo trimestre di gravidanza.

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CAPELLI E GRAVIDANZA

Spesso durante la gravidanza si manifesta una caduta dei capelli dai 100 ai 600 al mese (normalmente si perdono 10-50 capelli al giorno), che varia dai 3 ai 6 mesi.

In alcune donne, dopo il parto, a causa dello stress ed alla carenza di ferro che spesso insorgono durante l’allattamento, può presentarsi  l’alopecia androgenetica che si manifesta in particolare nella zona centrale della testa, dove i capelli appaiono diradati e il cuoio capelluto diventa visibile.

Nelle donne più giovani il diradamento si manifesta con più evidenza in corrispondenza della fronte.

Sarebbe opportuno, nei primi tre mesi di gravidanza e durante l’allattamento, evitare  le tinture sintetiche o quelle che contengono ammoniaca e preferire i prodotti vegetali, anche se il passaggio transcutaneo di sostanze tossiche dal cuoio capelluto al sistema sanguigno è scarso e rari possono quindi essere i possibili danni al feto.

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PREVENIRE LE SMAGLIATURE IN GRAVIDANZA

Cause ormonali e fattori meccanici quali l’aumento del peso, determinano spesso la comparsa di smagliature tra il sesto e l’ottavo mese di gravidanza. Una volta formatesi, le smagliature non possono essere eliminate, ma solo attenuate.

Per aiutare la pelle a restare elastica è fondamentale la prevenzione attraverso l’uso di sostanze elasticizzanti, un’alimentazione equilibrata ricca di acqua, proteine e vitamine antiossidanti e niente fumo.

Un altro fattore molto importante è il peso: non prendere troppi chili in più rispetto al dovuto riduce il rischio di comparsa di questi inestetismi.

Seguendo queste semplici indicazioni si eviterà lo stress da smagliature. Stare bene con il proprio corpo durante la gravidanza è la prima forma di benessere per se stessi e il bambino.

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La sindrome feto-alcolica (Fetal Alcohol Syndrome-FAS)

Il feto esposto all’alcol consumato dalla madre durante la gravidanza, può subire gravi disabilità permanenti, tra cui la più grave è la sindrome feto-alcolica (Fetal Alcohol Syndrome-FAS).

In aggiunta alla FAS, il consumo di alcol può generare altre gravi anomalie strutturali (anomalie cranio facciali, rallentamento della crescita) e disturbi dello sviluppo neurologico che comportano disabilità comportamentali e neuro-cognitive.

Esse si manifestano con modalità diverse che presentano un ampio spettro di disordini che vengono ricompresi nel termine  FASD (Fetal Alcohol Spectrum Disorder).

Ciò accade in quanto l’alcol ingerito da una donna in gravidanza giunge dopo pochi minuti nel sangue del feto, che non può metabolizzarlo  essendo privo degli enzimi adatti a questo compito, per cui l’alcol ed i suoi metaboliti si accumulano nel suo sistema nervoso e in altri organi danneggiandoli.

Pertanto il consiglio dei professionisti della salute è di astenersi dal bere alcolici durante la gravidanza.

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Domande dal web

Frutta e verdura quanta e quale?

L’ideale sono 5 porzioni tra frutta e verdura al giorno distribuite durante l’intera giornata. I tipi dipendono dalla stagionalità e dalla tollerabilità delle persone, ma non ci sono particolari controindicazioni.

Mangiate il più possibile colorato! Frutta e verdura presentano i colori in base al contenuto di antiossidanti.

Zuccheri grassi proteine e sali minerali in che percentuali vanno assunte?

In una dieta bilanciata i carboidrati devono rappresentare tra il 50 e il 60% delle calorie totali della giornata. Devono essere soprattutto carboidrati dati da amidacei e zuccheri complessi (meglio se integrali e a basso indice glicemico); solo il 10% dell’apporto calorico totale può essere dedicato a qualcosa di dolce! Le proteine devono essere intorno al 15-20% e devono essere equamente distribuite tra proteine animali e vegetali; i grassi devono infine rappresentare il 25-30% dell’apporto calorico totale, con particolare predilezione per i grassi polinsaturi e monoinsaturi. Per quanto riguarda i sali minerali, un corretto apporto è fondamentale, tuttavia bisogna prestare attenzione a non eccedere con il comune sale da cucina.

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Sigarette elettroniche e cerotti per smettere di fumare in gravidanza

La nicotina  presente nelle sigarette elettroniche e nei cerotti, per smettere di fumare, è ugualmente dannosa per il bambino.

L’Organizzazione mondiale della sanità ammonisce dall’usare questi sostitutivi della comune sigaretta quando si è incinta, danneggiando la capacità del bambino di reagire alle crisi respiratorie, aumentano il rischio, nel primo anno di vita, di morte improvvisa nel sonno.

La nicotina aumenta  nei neonati, il rischio di morte nella culla (SIDS). Questa tragica sindrome colpisce i bambini di età inferiore a 12 mesi e all’apparenza perfettamente sani, provocandone la morte improvvisa nel sonno.

Oramai è nozione diffusa che le donne non debbano fumare per nessun motivo durante la gravidanza, poiché possono provocare seri danni al loro bambino, quali aborto spontaneo, parto prematuro, basso peso alla nascita.

Nonostante ciò, recenti statistiche indicano che il 10% delle donne gravide continua a fumare e ad una percentuale rilevante vengono proposti cerotti e sigarette elettroniche sostitutive.

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Come mangiare bene

Mangiare, è uno dei momento più critici! E allora cosa possiamo fare?  Ecco alcuni consigli da non trascurare:

Non facciamo altre cose mentre mangiamo, molti di noi associano l’atto del mangiare ad altre attività (guardare la tv, leggere il giornale, usare lo smartphone). Questo è svantaggioso per almeno due motivi:

1- Se il cibo è associato ad un determinato evento come guardare la tv, l’evento stesso ci farà venir voglia di mangiare anche in momenti diversi dal pasto stesso.

2 – L’evento associato all’atto del mangiare ci distrae dal cibo che così non viene né assaporato né controllato.

Mangiare lentamente.

Questo ci permette di saziarci con meno cibo e di gustare meglio tutto quello che mangiamo. In particolare:

1 – Facciamo bocconi piccoli e mastichiamo a lungo.

2 – Facciamo una pausa durante il pasto.

Se possibile bisogna mangiare sempre alla stessa ora.

Variamo il più possibile gli alimenti e le tipologie di combinazioni nell’arco della settimana. L’aspetto alimentare che più di ogni altro può incidere sulla nostra salute è la ripetitività.

Infine, cerchiamo di utilizzare il più possibile alimenti che abbiano un volume maggiore ed al contempo una quantità di grassi inferiore.

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Esercizio fisico e Gravidanza

Fare esercizio fisico con il pancione fa bene ma è sempre molto importante confrontarsi prima  con il proprio ginecologo e seguire alcune precauzioni per evitare conseguenza negative.

Se è la prima volta che praticate dell’attività fisica è bene procedere gradualmente senza voler strafare.

Ricordarsi sempre di controllare il battito cardiaco. durante l’attività fisica. Il battito tende naturalmente ad aumentare ed è quindi  indispensabile tenerlo sotto controllo.

È  importante imparare ad ascoltare il proprio corpo, un indurimento della pancia o il fiatone sono tutti sintomi che comunicano che è il caso di fermarsi.

Ricordarsi sempre di iniziare l’allenamento dopo aver fatto del riscaldamento.  È infatti indispensabile preparare i muscoli per evitare inconvenienti, come contratture muscolari.

Non ha senso allenarsi una volta ogni tanto. Per ottenere un buon allenamento è consigliabile invece fare movimento almeno due-tre volte alla settimana per evitare che il fisico dimentichi i benefici acquisiti.

Imparate a coordinare i movimenti con la respirazione. La regola generale è che si espira quando si compie lo sforzo e si inspira nella fase di rilassamento muscolare.

Ricordarsi di eseguire esercizi semplici. evitare tutte le attività che prevedono saltelli e corse, perché possono provocare contrazioni alla parete uterina.

Non allenarsi a stomaco troppo vuoto o stomaco troppo pieno , perché entrambe le situazioni fanno male.

Durante gli esercizi in gravidanza è bene tenere a portata di mano una bottiglietta di acqua, in modo da sorseggiarne un po’ ogni volta che si ha sete.

Resta comunque inteso che il primo punto in assoluto prima di fare dell’attività fisica consiste nel parlare con il proprio ginecologo e sentire il suo parere in merito a fattibilità,  modalità di esecuzione, durata e tempi.

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